Giro di vite sul tabacco e presto l’aumento del pacchetto di sigarette

Immagini choc sui pacchetti di sigarette, divieto di fumo in auto in presenza di minori e donne incinte, multe fino a 300 euro per chi getta per terra mozziconi: sono alcune tra le principali norme contro il fumo entrate progressivamente in vigore a martedì 2 febbraio dopo la pubblicazione in “Gazzetta ufficiale” il 18 gennaio scorso. E mentre scatta il giro di vite sul fumo con le nuove regole anti-tabacco — scrive Il Giornale — il governo Renzi punta ad aumentare di nuovo il prezzo delle sigarette. E’ stato emanato un provvedimento previsto da tempo, visto che, ai sensi del decreto legislativo 188 del 2014, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli deve rivedere ogni anno il prezzo medio ponderato (Wap) del tabacco sulla base dell’andamento delle vendite di sigarette nell’anno solare precedente. Ebbene, nel 2015 questo prezzo è stato di 229 euro al chilo (di tabacco) mentre quello nuovo deciso ora è di 233 euro. Con l’ultimo aggiornamento dell’Agenzia aumenta quindi in automatico, se pur di poco, il prezzo delle bionde. Anche di quelle elettroniche (+10 centesimi per 10 ml). Il problema è che con un semplice decreto del ministero dell’Economia e su proposta del direttore dell’Agenzia, nonché «tenuto conto dell’andamento dei consumi e del livello dei prezzi di vendita, anche al fine di assicurare la realizzazione del maggior gettito complessivo netto derivante dal presente decreto», possono essere variate anche altre componenti della tassazione. Le Camere non hanno alcun potere di veto, visto che possono fare solo «monitoraggio». Il Tesoro avrebbe, dunque, mano libera nell’aumentare le tasse sulle sigarette senza via libera legislativo. E, a quanto risulta al Giornale, l’Agenzia dei monopoli avrebbe già nel cassetto la bozza di decreto ministeriale per la modifica dell’accisa con un conseguente aumento. Con quale motivazione? Alzando il prezzo delle sigarette meno costose si scoraggerebbe l’uso delle sigarette.

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